La nuova flat tax prevista dalla Legge di Bilancio 2019 fa gola davvero a molti. Ecco perché sempre più persone stanno valutando se fare ingresso con la loro partita IVA nella zona della tassa al 15% per chi non abbia superato i 65mila euro di redditi nell’anno precedente o se aprire quest’anno la partita IVA.
Il regime forfettario, quest’anno, è stato potenziato: la Legge di Bilancio ha infatti esteso e non di poco, fino a ben 65mila euro, i ricavi dell’anno precedente per poter accedere a questo regime agevolato che sicuramente interesserà a molti.
Vediamo come.
Chi può accedere al regime forfettario 2019
Innanzitutto, è bene chiarire nuovamente che sulla base della Legge di Bilancio 2019, è possibile accedere al regime forfettario se si hanno avuti ricavi e compensi fino a 65mila euro nell’anno precedente. Sono abolite inoltre le limitazioni previste per le spese per il personale (che erano di 5mila euro) e i beni strumentali (che erano di 20mila euro) nonché i redditi di lavoro dipendente o assimilati, che erano a 30mila euro.
Inoltre viene anche attenuato uno dei limiti più importanti, cioè il possesso di quote in Srl o di imprese familiari. La Legge però introduce uno stop all’ingresso di coloro che svolgono attività autonoma o d’impresa nei confronti del loro datore di lavoro o un soggetto direttamente o indirettamente riconducibile: si tratta di uno stop che mira ad evitare l’accesso di partite IVA false che mascherino il lavoro subordinato.
Come si accede al regime forfettario 2019
- Innanzitutto, chiunque abbia già una partita IVA e non abbia superato nel 2018 i limiti di reddito di 65mila euro, potrà accedere automaticamente nel 2019 alla flat tax, senza bisogno di alcuna comunicazione di sorta. Se quindi un soggetto già nel 2018 era nel regime forfettario, non deve rispettare nessun adempimento, e nel 2019 potrà raggiungere al massimo 65mila euro di ricavi, senza più rispettare i limiti, ormai aboliti, dei beni strumentali, del reddito di lavoro dipendente, delle spese del personale.
- Chi invece è rimasto sotto i 65mila euro di ricavi nel 2018, ma ha superato per esempio i vecchi (ed aboliti) limiti per i beni strumentali, dovrebbe comunque, tenendo conto della nuova legge, rientrare nell’ambito del regime forfettario. Il caso di coloro che abbiano superato i vecchi requisiti, ormai aboliti, nel 2018 dovrebbe quindi essere regolato tenendo conto delle nuove leggi, che non considerano appunto i requisiti superati.
- Cosa succede invece a chi nel 2018 è stato in regime di contabilità semplificata? Sempre che non abbia superato il limite dei 65mila euro annui di ricavi e compensi, potrà accedere direttamente nel 2019 al regime forfettario, senza dover tenere alcuna comunicazione. Per chi nel 2018 ha seguito il regime semplificato a seguito di opzioni, dovrà accettare il regime forfettario emettendo fatture senza IVA.
- Da regime ordinario a regime forfettario: questo passaggio è possibile se nel 2018 si hanno ottenuti ricavi sotto i 65mila euro.
- Chi invece non ha ancora la partita IVA, dovrò presentare la comunicazione e ovviamente la prima fattura dovrà essere senza IVA e non elettronica per entrare nel regime (se viene emessa con IVA la prima fattura, si è fuori regime). La partita IVA va comunicata, con inizio nel regime forfettario, con modello A9 di inizio attività.