Per un lavoratore autonomo, il commercialista è un attore determinante per l’avviamento e la gestione della propria attività. Egli infatti è l’intermediario tra il titolare dell’impresa e l’Agenzia delle Entrate e tramite lui passa tutto quello che c’è da comunicare all’ente statale.
Gestire attività senza commercialista
Il commercialista tuttavia ha un costo che alle volte è ritenuto piuttosto elevato rispetto ai guadagni dell’impresa. Per questo motivo sono molti i titolari di imprese individuali che si sono posti il quesito se fosse possibile gestire la partita IVA senza commercialista. Come anche citato dall’articolo su libretto di risparmio, tutto ciò è possibile.
In realtà per quanto riguarda le imprese individuali che aderiscono al regime forfettario, per le quali non è richiesto un atto pubblico, la gestione può essere fatta in completa autonomia, per le società e le startup è sempre consigliato rivolgersi ad un commercialista esperto.
Regime forfettario
Tutti i titolari di partita IVA possono accedere al nuovo regime forfettario previsto dalla Legge di stabilità 2019. Il requisito per poter accedere a questo regime è il ricavo massimo dell’attività di 65mila euro. Entrare nel regime forfettario da il beneficio di avere una flax tax pari al 15%.
Cosa serve per aprire la partita IVA
Ma quali sono i passaggi per aprire una partita IVA senza commercialista?
Per l’apertura della partita IVA è necessario compilare il modello AA9/12 ed inviarlo all’Agenzia delle Entrate. Già dal 2010 però è richiesta la compilazione della ‘Comunicazione Unica’ che in pratica semplifica tutto ciò che serve al titolare della partita IVA per:
- compilazione modello AA9/12;
- adempimenti INPS ed INAIL;
- segnalazione certificata di inizio attività, la SCIA (se richiesta).
La richiesta della Comunicazione Unica va fatta esclusivamente in via telematica, tramite il sito ufficiale del Registro Imprese.
Nota: per l’invio, è necessario avere una casella di posta elettronica certificata PEC ed un dispositivo di firma digitale. Senza questi strumenti è impossibile aprire la partita IVA autonomamente e si deve necessariamente ricorrere ad un commercialista.
Il codice ATECO
Durante la compilazione del modello AA9/12 per l’avvio di una nuova attività con la quale si fa richiesta del numero di partita IVA, è necessario inserire il codice ATECO alla voce ‘Codice Attività’ nel Quadro B del modulo. Questo codice non è altro che un numero composta da 2 a 6 cifre, che identifica l’attività economica che si andrà a svolgere.
Per conoscere il codice ATECO della propria attività è semplice: basterà andare sul sito ufficiale Codice Ateco ed effettuare una ricerca per ‘nome attività’ o per ‘categoria attività’. Una volta trovata l’attività relativa alla partita IVA che si vuole aprire, selezionandola sarà possibile vedere il relativo codice ATECO e quindi scriverlo nel modulo di Dichiarazione di inizio attività.
Tasse del regime forfettario
Una volta che l’Agenzia delle Entrate ha emesso il numero di partita IVA, è possibile cominciare a fatturare. Nel caso si volesse fare tutto senza un commercialista, è necessario conoscere nel dettaglio quali sono le tasse da pagare.
Per il calcolo dell’imposta sostitutiva da pagare per le partite IVA in regime forfettario è stata abolita la possibilità di sottrarre dai ricavi totali le spese sostenute per l’attività.
Per il calcolo finale dell’imposta sostitutiva da pagare, sarà necessario considerare come reddito imponibile netto (quindi quello tassabile) il valore del totale dei ricavi moltiplicato per un coefficiente di redditività, al quale dovrà essere sottratto il totale dei contributi previdenziali versati.
Ciò vale a dire che del ricavo lordo sarà tassato solamente la percentuale indicata dal coefficiente di redditività. Questo coefficiente cambia a seconda dell’attività svolta e, a seconda di essa e del relativo codice ATECO, varia da un minimo del 40% fino ad un massimo dell’86%.
Conclusioni
In definitiva, tornando alla domanda iniziale, è possibile aprire una partita IVA senza commercialista? Si, si può fare, e l’apertura in modalità telematica è anche piuttosto semplice da effettuare grazie alla Comunicazione Unica. Considerando anche che con la tassazione del regime forfettario il calcolo delle imposte è piuttosto semplice, la possibilità di evitare di rivolgersi ad un intermediario è davvero concreta.
Tuttavia, avvalersi almeno di una consulenza di un vero esperto del settore sicuramente aiuta a non incappare in spiacevoli errori che potrebbero portare anche a multe dovute ad errori magari fatti per troppa sufficienza sull’argomento. Le leggi a volte possono ‘nascondere’ dei cavilli che chi non è esperto del settore potrebbe trascurare.